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Massa Martana (Perugia)  - Comune di Massa Martana -  Assessorato Regionale Sanità dell'Umbria - 

 

Nel corso dei mesi di attività del progetto sono stati riattivati i gruppi di incontro tra adulti e giovani finalizzati all'emersione del disagio ed alla riapertura dell'ascolto educativo per la individuazione di  percorsi di uscita dal disagio.

Il terremoto del 1997 aveva prodotto una brusca interruzione del lavoro dei gruppi sia per l'inagibilità del luogo prescelto per le riunioni sia per i processi di destabilizzazione che tale evento aveva innescato. Il progetto avviato quest'anno, grazie ai Fondi Regionali per la Prevenzione della Tossicodipendenza, ha rimesso in moto la discussione sociale sui processi educativi in un momento di disorientamento piuttosto consistente.

Il terremoto infatti, come tutti gli eventi di violenza naturale, ha messo in atto nella situazione sociale di  Massa Martana processi contraddittori. Come viene efficacemente descritto dalla sociologia delle catastrofi questi eventi mettono contemporaneamente in atto sia  fenomeni di solidarietà che fenomeni di disgregazione.

I primi, in genere, insorgono nelle fasi di immediata risposta all'evento, i secondi in un periodo successivo allorquando i soggetti colpiti attendono l'erogazione di risorse per la ricostruzione.

Questa seconda fase è al momento in atto nel territorio del Comune: ciò significa un aumento dell'ansia, della paura di venir esclusi dai benefici, del potenziale conflitto tra i cittadini innescato da tensioni invidiose  solo motivate dal timore di veder venir meno le aspettative di aiuto. A ciò si aggiunga l'effetto psicologico del panico da terremoto in ragione della sua potenziale replicazione.

La condizione di precarietà psicologica diffusa si è ripercossa nel contesto giovanile che ha subito sia la caduta di alcune strutture di riferimento (la scuola, ad esempio, trasferita presso il Palazzetto dello sport) sia l'innesco di alcuni processi di aggressività nelle relazioni tra giovani ed adulti e giovani ed ambiente.

In questo contesto il percorso di lavoro di prevenzione  si è articolato (nei termini e modi previsti dal progetto) verso il raggiungimento di alcuni obiettivi:

2.1. Attivazione di un percorso che facesse percepire ai Massetani un buon grado di attenzione sociale ai loro problemi e bisogni a seguito del terremoto

2.2. Un innalzamento dell'attenzione verso i giovani in disagio anche mediante il favorire la aggregazione guidata

2.3. Una attenzione mirata verso lo sviluppo dell'affettività interpersonale premessa ad ogni atteggiamento socio-solidale

Il percorso di lavoro del progetto è stato:

Una prima fase  ha impegnato i mesi tra febbraio ed aprile per attuare una ricognizione accurata sui problemi in atto e per definire le modalità di lavoro e di  amministrazione del progetto. Già in questa fase sono stati avviati gli interventi di sensibilizzazione.

L'obiettivo era quello di far percepire ai cittadini di Massa Martana il senso della solidarietà è stato perseguito sia attraverso alcuni spettacoli (8 marzo ad Orvieto e 23 aprile a Terni) organizzati per la raccolta di fondi destinati alle attrezzature ed arredi scolastici, sia attraverso la forte pubblicizzazione attraverso la spedizione a tappeto ai cittadini del  pieghevole del progetto, sia mediante la presenza di richiamo alla Conferenza (28 giugno) di Prevenire è Possibile, del prof. Francesco Gnisci, Premio Nobel per la Pace nel 1985.

Il risultato è stato positivo perché il progetto ha riscosso l'interesse dei Massetani che hanno moltiplicati le iscrizioni al percorso di  artigianato educativo per lo sviluppo della affettività maschile e femminile all'interno della coppia, della famiglia e del gruppo di incontro.

La sensibilizzazione diffusa è oltretutto stata ampliata attraverso manifesti, locandine ed iniziative  di  pubblicizzazione con articoli della  stampa locale e interventi televisivi attuati dagli organizzatori del progetto.

Gli interventi operativi nei confronti dei giovani sono consistiti in alcuni incontri (attraverso lo strumento del gruppo di incontro) presso i giardini del Parco della Chiesa della Pace attraverso i quali sono venute alla luce le tensioni aggressive e le motivazioni di risentimento che percorrono il contesto giovanile massetano.

Nella seconda fase sono state avviati gli incontri di adeguamento educativo gestiti dal responsabile del progetto rivolti sia ai giovani in situazioni di forte rischio ed esposizione all'uso di sostanze psicoattive sia al gruppo di ragazzi che partecipano alle Miniolimpiadi di Massa Martana organizzate da volontari che già avevano partecipato al Corso per Conduttori di gruppo di incontro.

La costruzione di un itinerario per lo sviluppo della affettività ha visto partecipi 36 operatori iscritti al percorso di artigianato educativo

che hanno manifestato un forte interesse verso la ricognizione della personale capacità affettiva e socio-solidale sia per la costruzione del gruppo e la fase dell'ascolto, sia per l’analisi delle personali modulazioni dell'affettività e modalità di promozione della medesima verso il disagio e il rischio presente nel contesto sociale. L’attività formativa e motivazionale si è snodata lungo tutto l’arco del progetto mentre venivano organizzati gli incontri di sensibilizzazione.

- Incontro sul terremoto

- Incontro sullo sviluppo dell’affettività

- Incontro sul significato del divertimento

- Incontro sull’organizzazione della festa

- Incontro festa dei giovani massetano con i nonni

- Incontro dei giovani massetani con i genitori

- Incontro per la discussione dello Statuto della Associazione Ragazzi A Posto R.A.P.

- Incontro con i giovani di Nocera Umbra; animazione dal titolo L’epicentro del sisma

Il progetto ha infatti subito una interessante evoluzione attraverso la nascita di una associazione di giovani ai quali è stata affidata la gestione di un edificio nel Parco della Pace con funzioni di centro giovanile. La costruzione di tale centro è l’obiettivo attuale del progetto che, proprio per tale motivo, non si considera ancora concluso.

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