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LABORATORIO GENITORI

Esperienze di vita matrimoniale, racconti  utili per i miei figli.

Marsala. Maggio- Giugno 2009 

 

·        Io abito vicino ai miei suoceri. Anche se ci si vuole bene e ci si rispetta, c’è sempre da dire di chi viene, di chi va, se ci sono bimbi che giocano o altro e così non si vive nella serenità che si vivrebbe altrove, soli. Con mia madre sto lontana qualche chilometro. Così ci vediamo lo stesso e stiamo insieme e anche se può esserci qualche discordia per la confidenza, non c’è l’intromissione nella vita di ogni giorno. Per questo consiglierò ai miei figli, un giorno, di farsi la propria vita ad una certa distanza dai genitori di entrambi le parti, non per cattiveria, ma per la propria libertà mentale e per la pace interiore che a volte, per la troppa presenza, può essere turbata.

 

·        La mia vita fin da piccola non è stata molto facile, perché sono stata profondamente ferita nel cuore dalla morte di mio padre. Da quel momento in poi, avevo 5 anni, mi è mancato mio padre. Mi sono mancati i consigli, gli abbracci, il sorriso dopo che avevo fatto qualcosa di bello, una guida durante la crescita, la sua presenza il giorno del mio matrimonio, ecc.. In questi anni ho capito quanto sia importante la presenza di un papà, perché a volte le responsabilità erano troppo grandi per stare solo sulle spalle di mia madre. Ho avuto una mamma molto affettuosa e un fratello molto coraggioso che è andato a lavorare all’età di 16 anni per mantenere la famiglia. Lui è stato più coraggioso di me. Ha realizzato il suo sogno di diventare uno stimato professionista e un bravo politico. A me è mancato il coraggio di affrontare la gente perché ero molto sensibile, mi mettevo subito a piangere e avevo paura di parlare perché pensavo di sbagliare. Quando mi sono sposata, la mia vita è cambiata, perché ho trovato un marito che è un bravo lavoratore e ascolta i miei consigli, anche se talvolta i problemi di lavoro lo affaticano molto. Qualche volta litighiamo, perché lui è stanco e gli sembra che qualsiasi cosa io faccia, sbaglio. Comunque ci amiamo e per questo cerchiamo di andare lo stesso d’accordo. Vorrei dire ai miei figli di avere il coraggio di affrontare la vita e di non avere paura.

 

·        Io sono fiera di non aver mai fatto debiti. Alla mia famiglia, i miei suoceri non hanno mai dato neppure un soldo e anche quando i miei figli chiedevano loro qualche regalo, loro non davano mai niente. All’inizio questa situazione mi faceva arrabbiare moltissimo. Poi ho visto che in questo modo loro non mi possono chiedere niente in cambio ed ho capito che sono fortunata per l’amore e per essere libera!

 

·        Quello che vorrei dire ai miei figli è di non appesantire troppo i problemi e che l’arrivo di un figlio è sempre una benedizione.

 

·        Io ho fatto l’errore di vivere il matrimonio come una favola, poi ho fatto i conti con la vita reale  e oggi so che ogni giorno va custodito come se fosse il primo.

 

·        L’esperienza più dolorosa del mio matrimonio è la mia prima gravidanza che non è andata bene perché ho avuto un aborto spontaneo. Da quel momento sono caduta in una profonda tristezza, ma con l’aiuto di mio marito sono riuscita a venirne fuori e così dopo un anno sono rimasta in cinta di una bellissima bambina. Ero convinta che dopo questa bambina, non sarei più rimasta in cinta. Mio marito però ne voleva un’altra, ma io no, ero spaventata di poter riavere un aborto. Poi invece sono di nuovo rimasta in cinta e tutto è andato bene.

 

·        L’esperienza di matrimonio che più mi ha lasciato il segno è quando mio marito, dopo qualche anno, ha perso il posto di lavoro.

·        La sera in cui me lo disse, mi crollò il mondo addosso. Cercai di non farglielo pesare e di combattere il mio stato d’animo perché se crollavo io o mi piangevo addosso, lui si sarebbe abbattuto di più. Anche se sono stati pochi mesi, in quel periodo ho fatto tante rinunce ed ho scoperto che non si stava poi così male. Poi avevo la consapevolezza di aver sposato una persona capace di rimboccarsi le maniche e di ripartire, così come è successo. Ho capito che si possono condividere anche le esperienze meno belle e che insieme si possono superare.

 

·        Quando ho saputo della malattia della mia seconda figlia, nonostante tutte le difficoltà siamo rimasti uniti e sempre fiduciosi e pieni di speranza per la sua guarigione. Così è stato. Per questo consiglierò ai miei figli di essere pazienti, fiduciosi e di lottare contro le avversità della vita, anche chiedendo pareri diversi.

 

·        L’esperienza che ricordo con maggiore gioia è stato andare con mio marito in mare con il sommergibile. E’ stato meraviglioso vedere la natura e la vita che c’è sotto il mare a 50 mt di profondità. E’ stato indimenticabile.

 

·        Ho vissuto che il sentimento non si può basare sul dominio, sulla prepotenza, sulla forza fisica e sulla violenza, perché vivere questo lascia un segno dentro, logora, ruba l’anima. A volte penso che sarebbe stato meglio se questa persona mi avesse uccisa per davvero perché così non dovrei far finta di essere innamorata della vita  e invece morire perché il ricordo mi pugnala dentro.

 

·        Io ho vissuto sia l’esperienza della perdita del lavoro che della malattia. Mio marito, infatti, ha perso il lavoro non appena sposati e in quello stesso periodo è nata mia figlia. Quello è stato un periodo molto duro e con molti sacrifici. Lui ha rischiato l’esaurimento che forse ho evitato, facendogli vedere che anche io ero capace di rimboccarmi le maniche.

 

·        Io sono vissuta a Milano per più di 10 anni e sono orgogliosa di aver cresciuto i miei figli senza l’aiuto dei miei genitori o dei suoceri. Ho anche avuto paura perché ero giovanissima e senza esperienza, ma adesso sono orgogliosa di me stessa. Tornare in Sicilia è stato molto difficile per l’ambiente e soprattutto per la mentalità che è molto diversa.

 

·        L’esperienza che non dimenticherò mai, e che rifarei, è quella di aver lottato tanto per avere mia figlia. Insieme a mio marito abbiamo avuto un lungo percorso di visite mediche. Ci sono stati lunghi anni di attesa, ma siamo stati molto uniti. Io molto spesso mi tiravo indietro ma mio marito mi dava la forza di non mollare mai. Alla fine, dopo un piccolo intervento, ci siamo riusciti. Così la nostra famiglia è formata da 3 persone, anche se sarebbero potute essere 4. Infatti, ho perso un’altra figlia al 5° mese di gravidanza. E’ stata dura, ma vorrei che più di tutto mia figlia capisse che la vita non è un film!

 

·        Io mio motto è: tristezza e malinconia via dalla famiglia mia!

 

·        L’esperienza più brutta è stata vivere la situazione della disoccupazione di mio marito e mia e un’altra è stata la perdita delle gemelline quando ero in fase di gravidanza. Queste situazioni mi hanno resa molto triste dentro, anche se non lo dimostro mai.

 

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