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SEMEIOTICA DEL COUNSELING RELAZIONALE

FISIOGNOMICA, POSTUROLOGIA, PROSSEMICA, GRAFOLOGIA

 

 

Il nostro corpo è il frutto della nostra storia: tratti di personalità e temperamento, acquisizioni e apprendimenti, esperienze e abitudini, ferite, tatuaggi, incidenti e operazioni chirurgiche ci informano del vissuto. Nel corpo c’è la biografia del sé e del tracciato che essa ha seguito per arrivare a quello che vediamo adesso. La narratività del corpo si esprime nelle tracce di uno sport praticato, di una ferita, di una forma fisica particolare, di una calvizie, di una fronte alta, di una “chierica”, di una disposizione gestuale che è congeniale al temperamento, fino alle debolezze o dolori in particolari zone del corpo che si associano a debolezze strutturali della personalità.
Nel corpo risiede la nostra genetica, il nostro temperamento, la nostra personalità, la nostra storia.
Questo importante e difficile volume di Lorenzo Barbagli porta allo scoperto, senza inutili indugi, le connessioni pratiche e concrete della corporeità con il vissuto e la personalità umana. La questione della corporeità è infatti intrisa di stereotipi e di pregiudizi, a partire dall’ostracismo contro la fisiognomica, contestata per il suo tentativo di dedurre i caratteri psicologici dall’aspetto fisico con cui la persona si presenta. Lo stesso processo è attuato contro la grafologia, più rispettata per la formazione dello scrivere come atto espressivo dell’umano e meno controvertibile cognitivamente. Anzi usata per riconoscimenti peritali. La fisiognomica invece non gode più di credito scientifico, nonostante le intuizioni bioenergetiche e psicosomatiche, nonostante la correlazione tra geni e temperamento, nonostante le predittività di comportamento sociale delle popolazioni.
Lo studio della corporeità viene qui presentato in molteplici aspetti: antropometria, morfologia e costituzioni fisiche, messaggi fisiologici e patologici del corpo, posture e movimenti, mimica, bioenergetica, prossemica, abbigliamento, analisi del segno grafico e scrittura. Questa importante ricerca nasce dalla esigenza di possedere strumenti pratici di interpretazione del vissuto del cliente all’interno dei processi di counseling relazionale.
Il significato della “centratura sul cliente” è molto più ampio di quanto fino ad oggi sia stato analizzato e compreso. La centratura sul cliente implica un riconoscimento della sua personalità, dei suoi copioni e dei suoi problemi, la più immediata possibile, ricavandola sui modi di esprimersi, dalla sua postura e dalla sua fisiognomica come strumenti pratici di verifica di quanto il counselor ha empatizzato dal suo vissuto e dal racconto della sua storia. Tale comprensione si amplifica nel corso del rapporto, si precisa, o cambia anche radicalmente, a seconda della progressiva emersione di esperienze e di dati di fatto. Ciò può significare che il counselor ha commesso errori di interpretazione deve riaggiustare il tiro oppure che, al di sotto di un primo livello problematico affrontato se ne presentano altri, più o meno sintonici con il precedente oppure opposti e inseriti in una sequenza di atti comportamentali, emozionali o cognitivi che fanno intravedere una struttura molto più complessa. Spesso, in tali casi, è necessaria la collaborazione con altri professionisti ma l’efficacia del lavoro svolto non è messa in discussione: solo la posizione relazionale correttamente assunta dal counselor ha potuto produrre l’apertura degli altri livelli problematici.

Autori: L. Barbagli, R. Vanali
Introduzione di Vincenzo Masini
2010, pp 336.

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