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IL CONDOMINIO

(La sintesi dell'articolo è pubblicata su FOCUS n. 151, maggio 2005)

 

Personalità collettiva di condominio

Il test di condominio è un questionario di poche domande a cui deve essere sottoposto l’intero condominio, persona per persona, e da cui si può evidenziare la personalità collettiva.

 

TABELLA PER PERSONALITA’ COLLETTIVE DI CONDOMINIO.

CITTA’, VIA E NUMERO CIVICO

 

A Anno di costruzione dello stabile

B Quanti amministratori nel tempo

C Da quanto l’ultimo amministratore

D Quanti  condomini abitano fin dalla costruzione

E Quanti da più di 10 anni

F Quanti da 2 anni

G Quanti, presumibilmente, vorrebbero cambiare abitazione

 

 

 

 

 

 

 

 

Condomino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risposta dei diversi condomini alle domande

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

TOT

Quanti dei suoi vicini ritiene più competenti di lei tanto da chiedere loro consigli di diverso tipo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicine le danno fastidio per il loro comportamento?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini si danno da fare per eliminare o evitare i contrasti?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A quanti dei suoi vicini ha fatto due o più volte visita a casa?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini hanno capito i suoi veri problemi personali o di famiglia?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con quanti vicini ha litigato?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini può considerare davvero persone amiche?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini sono troppo invadenti?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini le hanno prestato qualcosa di cui aveva bisogno?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A quanti dei suoi vicini ha dato aiuto, morale o materiale, in occasione di un loro bisogno?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini la hanno invitata a partecipare a battesimi, compleanni, funerali, matrimoni, o altro)?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini non rispettano le regole del condomini?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quanti dei suoi vicini le lasciano il loro numero di telefono o telefonino quando vanno in vacanza?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con quanti dei suoi vicini si ferma volentieri a chiacchierare?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’elaborazione delle risposte consente di comprendere il clima sociale del palazzo e di osservarne i punti critici. Le domande del test, 14 scelte tra un centinaio perché più efficaci e rappresentative e, soprattutto, oggettivanti le relazioni e non le percezioni (ai diversi condominii infatti viene chiesto il numero dei vicini di case con cui ha un certo tipo di rapporto e non quelli che ciascuno percepisce come simpatici, antipatici, aperti, chiusi, ospitali, ecc.) sono relazionali e non psicologiche. Tali relazioni vengono poi incrociate tra di loro costruendo i punteggi relazionali secondo i metodi della network analisys ((Cfr.  Everitt B.S. and S. Rabe‑Hesketh (1997), The analysis of Proximíty Data,Arnold, London; Scott J., (1992), Social Network Analysis, Sage,Newbury Park CA.; Wasserman S. and K. Faust, (1994), Social Network Analysis, Cambridge University Press, Cambridge; Wellman B. and S.D.,, Berkowitz, (1997), Social Structure. A network Approach, JAI Press Ltd, London) e dando vita a due grafi uno sulle opposizioni, l’altro sulle affinità. (per la descrizione del sistema di calcolo delle personalità collettuve vedi Masini, Personalità collettive, Sociologia, n.3, 2003).

Il clima complessivo del condominio può infatti presentarsi con le seguenti caratteristiche:

AFFINITA’: ordinato responsabile; attivo; individualista; fusionale appariscente effervescente; pacifico; sensibile solidale; unito

OPPOSIZIONI: oppressivo; antagonista conflittuale; snob; confusionario; trascurato; rassegnato; invadente

(Cfr. V. Masini, Lo stress da condominio, La comunicazione come antidoto ai conflitti).

 

 

 

 

O

PPRESSIVO

ANTAGONISTA

INDIVIDUALISTA

APPARISCENTE

TRASCURATO

RASSEGNATO

INVADENTE

30

20

10

0

A seconda della prevalenza dei valori negativi su quelli positivi nella struttura del grafo è possibile individuare i punti critici come nel seguente condominio che appare:

La struttura di elaborazione del test collettivo è complessa perché occorre prendere in considerazione i punteggi delle risposte e compararli con la media nazionale collocandoli sui diversi assi del grafo ottenendo così la specifica personalità collettiva di quel condominio. La personalità collettiva è data dalla somma delle risposte dei diversi condomini e rapportata alla media nazionale dei punteggi ottenuti in modo da poter osservare lo scarto specifico di quello specifico condominio e la sua peculiarità. L’elaborazione del questionario consente di analizzare le percentuali di rilevanza delle relazioni e l’incidenza delle linee di forza di attrattività interpersonale (affinità relazionali) o di opposizione individuando la natura oppressiva, antagonista, individualista, appariscente, trascurata, rassegnata o invadente di un condominio e, di conseguenza, gli strumenti più idonei per gestirlo e/o migliorarlo.

I valori che hanno dato origine al grafo dell’esempio sono:in tabella (in neretto è indicato il maggiore tra i due da cui prende nome l’asse di riferimento)

 

1

2

3

4

5

6

7

AFFINITÀ

ordinato (responsabile)

attivo

individualista

fusionale (appariscente effervescente)

pacifico

sensibile (solidale)

unito

 

22

13,2

12

8

6

15

13,2

OPPOSIZIONI

oppressivo

antagonista (conflittuale)

snob

confusionario

trascurato

rassegnato

invadente

 

31,7

32,4

5,5

3,7

25

28

42,1

DIFFERENZA TRA MAGGIORE E MINORE

9,7

16,2

6,5

4,3

19

13

28,9

I grafi di origine delle affinità e delle opposizioni sovrapposti danno vita ad un’area bianca risultante dalla differenza tra punteggi maggiori e minori.

Per questa ragione ci sono condominii diversi e non solo in funzione dello status sociale delle persone, seppur influente, ma soprattutto a seconda delle relazioni che instaurano tra le famiglie occupanti i diversi appartamenti.

Il test di condominio serve dunque a comprendere quale sia la personalità collettiva del condominio ed a comportarsi di conseguenza, sia nel senso del miglioramento sia nei processi di difesa da attivare, diversi a seconda di ogni tipo di condominio La personalità collettiva è la risultante tra le caratteristiche dei singoli e la storia di vita e di relazione del condominio.  Alla nascita di ogni nuovo condominio prende il via una esperienza di relazione che lentamente ed impercettibilmente si struttura mediante relazioni di vicinato che sono oggetto della ricerca socioambientale da quasi un secolo e cioè dall’avvio dello sociologia urbana da parte della Scuola Ecologica di Chicago, nel 1925.

Senza interventi specifici le storie di condominio possono diventare critiche e terribili:  se un condominio ha una personalità collettiva oppressiva vuol dire ci sono degli oppressori coalizzati (o che hanno trovato una intesa politica per essere determinanti sugli altri). La loro azione può però essere imperante fino ad una certa soglia perché altri condòmini ,che hanno relazioni di simpatia fusionale tra di loro diventano antagonisti ai primi ed il condominio diventa conflittuale. A quel punto gli oppressori fanno altre alleanze con personaggi facili da manipolare (gli adesivi invischianti) che trascinando il clima del condominio un una situazione di invischiamento perché, pur avendo fatto alleanza con gli oppressori, non si vogliono mettere contro agli altri fusionali e trasformano il condominio in una situazione di passività e di trascuratezza perché non si riescono più a prendere decisione.  La situazione è dunque bloccata in un invischiamento estenuante (il condominio in questione è quello rappresentato nel grafo).

L’amministratore può avere un grande ruolo se è formato per assumerlo mediante competenze tecniche e giuridiche ma anche di  counseling  relazionale.

L'amministratore dovrebbe imparare a proporsi con lo stesso ruolo esercitato dalle tre figure storiche per l'umanità del paciere, mediatore e del sensale, a seconda della personalità collettiva del condominio (ovvero in funzione del punteggio ottenuto sugli assi del grafo di condominio). Ove lo spostamento sia orientato, con un punteggio superiore ad 1/3 della media standard dei test nell'asse della confliggenza (aggressività, antagonismo) o dell'asse dell'individualismo deve scegliere di porsi nella figura del paciere, se commette l'errore di fare da mediatore nel conflitto rischia di diventare il capro espiatorio. Se invece l'asse critico è quello dell'invischiamento o dell'oppressione deve porsi come sensale, ovvero come personaggio capace di offrire soluzioni intelligenti alla complessità della questioni concrete e relazionali; se si mettesse nella logica di fare il paciere o il mediatore, diventerebbe il “paziente sentinella” descritto dalla teoria sistemico relazionale. Ovvero assumerebbe su di sé tutto lo stress del condominio finendo con il dover presentare le sue dimissioni (come nel caso del condominio invadente dell’esempio, come vedremo). Ove invece le situazioni siano quelle di effervescenza estetizzante e di scatenamento (anche isterico) di emozionalità l’amministratore deve porsi nella posizione di mediare alle incomprensioni intervenienti nel condominio, cercando di far capire agli uni le ragioni degli altri e trovando un punto di incontro. Sul piano comunicativo ciò significa utilizzare tecniche simboliche o dinamiche o narrative per gestire sia le relazioni che l'assemblea.

La storia del condominio descritta nell’esempio è paradigmatica: l’intervento dinamico viene prodotto dal fatto che uno dei personaggi dominanti - quello più tenace - cambia casa e le strutture di potere si modificano; un nuovo soggetto, prima indifferente ed isolato, scende sulla scena e riesce a galvanizzare il gruppo di oppositori (gli ex efferverscenti fusionali) e  li induce a prendere in considerazione il rifacimento della facciata dello stabile in barba ai dimessi che non volevano spendere soldi. I dimessi ed assenti decidono di fare resistenza passiva ed invitano a disertare l'assemblea e istigano nel mettere “mettere in discussione” l'amministratore dicendo che imbroglia sulle spese. L'amministratore non trova soluzioni, va in crisi e si dimette.

 

Io che condòmino sono?

I condomini rispondono al test indicando il numero di vicini che corrispondono alle caratteristiche della domanda, facendo la media delle risposte ed inviandolo alla studio associato Prevenire è Possibile (prepos@prepos.it) per l’elaborazione. Il test è stato adattato per l’autocomprensione del singolo condomino e può essere compilato in modo semplificato ed individuale, per comprendere che tipo di condòmino sia il compilatore.

IO CHE CONDOMINO SONO?

 N.

Selezioni la casella corrispondente

Quanti dei suoi vicini ritiene più competenti di lei tanto da chiedere loro consigli di diverso tipo?

 

1 o nessuno

2 o 3

4 o più

Quanti dei suoi vicini le danno fastidio per il loro comportamento?

 

2 o 3

4 o più

1 o nessuno

Quanti dei suoi vicini si danno da fare per eliminare o evitare i contrasti?

 

2 o 3

1 o nessuno

4 o più

A quanti dei suoi vicini ha fatto più volte visita a casa?

 

2 o 3

1 o nessuno

4 o più

Quanti dei suoi vicini hanno capito i suoi veri problemi personali o di famiglia?

 

1 o nessuno

2 o 3

4 o più

Con quanti vicini ha litigato?

 

2 o 3

4 o più

1 o nessuno

Quanti dei suoi vicini può considerare davvero persone amiche?

 

1 o nessuno

2 o 3

4 o più

Quanti dei suoi vicini sono troppo invadenti?

 

2 o 3

4 o più

1 o nessuno

A quanti dei suoi vicini ha chiesto in prestito qualcosa di cui aveva bisogno?

 

1 o nessuno

2 o 3

4 o più

A quanti dei suoi vicini ha dato aiuto in occasione di un loro bisogno?

 

1 o nessuno

4 o più

2 o 3

Quanti dei suoi vicini la hanno invitata a battesimi, compleanni, funerali, feste, o altro?

 

1 o nessuno

2 o 3

4 o più

Quanti dei suoi vicini non rispettano le regole del condominio?

 

4 o più

2 o 3

1 o nessuno

Quanti dei suoi vicini le lasciano per sicurezza il numero di telefonino quando vanno in vacanza?

 

4 o più

1 o nessuno

2 o 3

Con quanti dei suoi vicini si ferma volentieri a chiacchierare?

 

1 o nessuno

2 o 3

4 o più

SOMMI I SUOI COLORI, QUANTI ROSSI, QUANTI BLU E QUANTI GIALLI?

totale

 

 

 

 

 

 

 

Collochi nella classe di punteggio corrispondente i suoi totali per ottenere la sua personale  autodescrizione nell’ambiente relazionale del condominio.

 

 

 

TIPO

CLASSI DI PUNTEGGIO

dominante responsabile

14 - 12

0 -1

0 -1

antagonista attivo

0 -1

14 - 12

0 -1

individualista riservato

2 - 3

7 - 10

2 - 3

confidenziale relazionale

2 - 3

2 - 3

7 - 10

tollerante menefreghista

4 - 6

4 - 6

4 - 6

rassegnato evitante

7 - 10

2 - 3

2 - 3

invadente esuberante

0 -1

0 -1

14 - 12

 

  

Le percentuali descritte dall’istogramma successivo le possono essere di aiuto.

 

 

 

Perché si litiga così tanto?

Nel condominio non si parte mai da un processo relazionale unico, non si fa accoglienza ai nuovi proprietari o inquilini, ci si incontra nelle scale o ci si ritrova seduti in assemblea con il foglio in mano dell’ordine del giorno pronti a battagliare per la grondaia che perde o ad assorbire le urla isteriche dell’inquilino del secondo piano....

L’amministratore spesso si trova in difficoltà a gestire i conflitti emergenti che scatenano a volte rancori sopiti o frustrazioni subite. Qualunque cosa si proponga viene sempre vista come: “ chissà che interessi ci sono dietro?”, oppure “e a me cosa comporta come spesa, mi reca danno all’appartamento?.

L’identik dei vicini di casa spesso corrisponde a:

1) Pietro l’oppressivo, persona all’apparenza distinta , attento osservatore dei fatti e dei soldi altrui, arriva alla riunione condominiale “preparato” dicendo : “l’amministratore ha sbagliato i conti, vuole farci troppa cresta,........  se non ci fossi io che controllo.... chissà dove si andrebbe a finire.” .”  Pietro sarebbe un soggetto attento, preciso, affidale e responsabile se lo stress del condominio non lo avesse portato a sviluppare al negativo le sue potenzialità. A causa delle responsabilità che gli hanno scaricato sulle spalle è diventato un pignolo irritante e polemico.

2) Marisa l’ antagonista entra alla riunione già “carica”, sbatte la borsa per terra ed esplode come un vulcano attaccandosi a qualunque pretesto senza una logica apparente ma seguendo un suo copione interno: “... E poi c’è il cane che abbaia troppe volte... ogni sera... non riesco neanche a vedere un film. Io non ne posso piùùùùùù..”. Marisa è una donna molto attiva e generosa che ha cambiato il suo atteggiamento verso i vicini di casa da quando sono giunti alle sue orecchie alcuni pesanti pettegolezzi sul suo modo di vivere, sulle persone che frequenta e sulla sua famiglia..

3) Fabrizio l’individualista , da sempre diplomatico con tutti, sembra non gliene importi mai di tutto e di tutti; spesso non paga le rate di condominio e “fa il vago” mettendo in difficoltà chi lo critica: “ ma sei sicuro?, non hai fatto bene i conti?.. io voglio rivedere tutti i millesimi di ogni appartamento e farli valutare dal mio amico avvocato... ve lo dirà lui poi se e quando dovrò pagare”. Fabrizio ha sempre cercato di mostrarsi con certo livello di tono e di importanza ma il suo comportamento snob lo hanno reso antipatico a tutti. “quello vuol far sempre finta di essere superiore!”, dicono di lui.

4) Wanda l’appariscente, la fata del condominio, sempre ben vestita e ben truccata (c’è chi dice che qualcuno la mantenga), confidenziale con tutti, tira in ballo i suoi amici “potenti”,... comunque lei paga il condominio regolarmente e non è colpa del suo cane se........ Le piace far festa e teme la solitudine perché é psicologicamente incline alla angoscia ed alla depressione. Cerca dunque di tenersi sù, di far confusione andando ben sopra le righe.

5) Alfio, tollerante, si presenta come al solito dimesso e schiatto, partecipa alla riunioni ma se ne va via, come sempre, un pò prima delle votazioni importanti. Non cura il suo appartamento e non ha mai fatto, in tanti anni, un intervento di manutenzione o una miglioria. Ha rattoppi in tutta casa e vorrebbe che anche il resto del condominio non avesse tante pretese.

6) Andrea non partecipa alle assemblee, non ribatte a nessuna disputa, ha sempre la speranza che prima o poi si mettano tutti d’accordo almeno per avere meno rogne. Evita ogni conflitto. Sta sempre dalla parte di chi è aggredito o offeso da qualche prepotenza ed è rassegnato al fatto che intanto gli altri non abbiano alcun rispetto di lui e della sua sensibilità.

7) Luca l’invadente, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via da ogni riunione, conosce tutto di tutti e, come sente l’ascensore salire, è già sul pianerottolo per vedere chi è. Sembra essere  accondiscendente su tutto e con tutti.

A seconda della prevalenza di questi personaggi i condominii hanno personalità collettive  oppressive, antagoniste-conflittuali, individualiste, appariscenti, trascurate, rassegnate o invadenti. Tali personaggi sono stati descritti da Masini in Dalle Emozioni ai sentimenti, Ed. Prevenire è Possibile, 2000.

Quando scoppia il conflitto esso assume forme diverse a seconda dei tratti oppositivi di ogni specifico condominio: ci sono conflitti per eccesso di oppressione (con rivolte e tensioni), per eccesso di invischiamento (con imbrogli e gelosie, trucchi e manipolazioni), per insofferenza conflittuale (le più gravi, che possono anche sfociare in episodi di violenza),  per eccesso di snobismo (con squalifiche ed esclusione sociale di altri), per  eccesso di scanzonata effervescenza (con dispetti agiti apparentemente per gioco), per deliberata sciatteria (mettendo in atto un comportamento passivo-aggressivo: queste persone accettano di eseguire compiti che non vogliono svolgere e poi compromettono il completamento degli stessi), per rassegnazione (inibizione della socialità, isolamento, istigazione strisciante, pettegolezzo).

Il conflitto più evidente, quello legato all’insofferenza, all’intimidazione ed alla violenza fisica, avviene in in condominii più umili dove si può assistere alla balcanizzazione che ben descrive Joseph Ballard (1995) nel suo libro Condominio  con la continua costruzione di coalizioni ed alleanze che rendono la guerra di caseggiato una tendenza alla portata di tutti, una risposta alla frustrazione individuale. Spesso una guerra al femminile per la maggior presenza nella trincea, in prima linea o come istigatrici, delle donne.

Ad ogni condominio problematico può essere trovato un antidoto e l'amministratore, nella sua qualità di leader, può agire in diverse direzioni: ove il condominio sia ricco aumenta il distacco interpersonale e, nel caso di conflitto, le ripercussioni legali sono eterne. Racconta l’amministratore di un condominio con tre appartamenti che alle assemblee ciascun condomino partecipa con il proprio avvocato ed anche lui è stato costretto a far partecipare il suo. Dunque 4 partecipanti più 4 avvocati.

 

Le guerre sono generalmente scatenate da due processi sociorelazionali frequenti: la presenza di qualche oppressore che provoca la rivolta (esempi: la volontà di qualcuno di migliorare le caratteristiche dello stabile e la resistenza di altri che non vogliono spendere e/o la pretesa unilaterale di costruire regole di condominio ferree ed oppressive). Oppure le provocazioni appositamente esercitate per dar fastidio a qualcuno, con qualche scopo distruttivo specifico... un caso eclatante: una coalizione di ragazzini contro un’ anziana signora che , a loro dire, era una strega.

Tanto più è bassa la distanza relazionale tanto più violenti sono i conflitti (come spiega la prossemica di E. Hall). L'aria di frizione diventa più stretta e pericolosa perché la internal conversation (come la definisce la sociologa Archer) deborda nel dialogo esterno. Le voci interiori, i copioni di comportamento che abbiamo dovuto apprendere o le personalità che avremmo potuto essere e che abbiamo rinnegato (come ben descrivono Hal e Sidra Stone) prendono il sopravvento e, giacchè siamo stati puniti quando eravamo piccoli, ci agitano nel ruminamento interno, ed ogni frase interiore, ogni ragionamento, carica verso il conflitto... Basta nulla per accenderlo, per farlo deflagare e poi farci sentire in colpa. Ancora una volta non abbiamo obbedito, non siamo stati buoni, non ci siamo adeguati,... e il senso di colpa fa la parte del giudice. L’internal conversation diventa autoaggressiva e cioè, come spiega già dal 1963 Dollard, conduce alla depressione in quanto essa è aggressività verso il sé.

E il circolo si amplifica: qual’è il modo più comune per uscire dalla propria depressione: il conflitto!