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L’accoglienza

Uno dei primi obiettivi realizzati nelle scuole è stato quello di diffondere un modello di accoglienza per gli studenti delle prime classi che consentisse loro di integrarsi con maggior facilità all'interno della scuola.

Il primo giorno di scuola in molti istituti ad accogliere i nuovi non ci sono stati i docenti ma ragazzi più grandi che li hanno fatti sedere in cerchio, si sono presentati e li hanno fatti presentare tra di loro, hanno descritto la scuole e sono riusciti a produrre un amalgama immediato che ha favorito la formazione delle classi.

Accogliere non è solo il gesto concreto di ospitare una persona in un luogo, ma significa ospitarla con calore dentro il proprio cuore. Un ambiente scolastico può essere freddo o caldo, intenso o povero di sentimenti, accogliente o ostile e ciò dipende dalle caratteristiche individuali di coloro che in tale ambiente vivono ed operano. Il problema dell’accoglienza accende la necessità di approfondire il metodo ed il significato che essa ha più profondo.

Il disagio scolastico può essere conseguenza delle difficoltà di accoglienza presenti nel contesto scolastico e si può osservare come la scuola non ha ancora imparato ad accogliere. Infatti uno dei momenti più difficili vissuto da tutti i componenti del gruppo è stato il primo giorno di scuola al primo anno. Ciascuno ha vissuto con paura l’impatto con la scuola superiore, con compagni molto più grandi e spavaldi, senza conoscere nessuno in un ambiente ignoto e misterioso. La proposta di organizzare l’ingresso degli studenti del primo anno nel modo più sereno possibile per loro è scaturita fin dal 1988 dall’applicazione del progetto Prevenire è Possibile. Nelle scuole dove è applicato ogni anno sono gli studenti a dare il benvenuto all’assemblea dei nuovi, ad accompagnarli in aula ed a tenere le lezioni nel primo giorno di scuola.

Accade spesso, laddove l’accoglienza delle prime classi è gestita direttamente dagli studenti più grandi, che le prime ricevano dallo stile comunicativo proposto, un insegnamento sul modo di stare insieme che aiuta al formarsi della unità di classe. Il fatto di proporre, fin dal primo giorno di scuola di spostare i banchi e fare il cerchio e presentarsi, favorisce un clima più simpatico e vivo.

E' dagli stessi studenti che scaturisce la proposta di organizzare l’ingresso degli studenti del primo anno nel modo più sereno possibile per loro; saranno gli studenti stessi a dare il benvenuto all’assemblea dei nuovi, ad accompagnarli in aula ed a tenere le lezioni nel primo giorno di scuola.

Perché alcune classi riescono a formarsi e diventano un contesto piacevole anche per gli insegnanti ed invece altre classi non superano mai i conflitti interni? Cosa determina l’unità della classe?

Una prima risposta alla domanda sta nell’insegnamento ricevuto dalle classi nel momento della loro formazione su come impostare i rapporti. Accade spesso, laddove l’accoglienza delle prime classi è gestita direttamente dagli studenti più grandi, che le prime ricevano dallo stile comunicativo proposto, un insegnamento sul modo di stare insieme che aiuta al formarsi della unità di classe. Il fatto di proporre, fin dal primo giorno di scuola di spostare i banchi e fare il cerchio e presentarsi, favorisce un clima più simpatico e vivo.

Sviluppare la comunicazione, progettare incontri di amicizia tra classi in occasione di feste o manifestazioni, costituire gruppi di colloquio in cui insegnanti (che spesso sono anche genitori) e genitori (che qualche volta sono anche insegnanti) parlano tra loro dei problemi che riguardano quegli individui che sono i loro figli e/o i loro alunni."

Il percorso che conduce all’accoglienza si intreccia con quello del Progetto Assemblea e quello del Tutoring e della Peer Education. Esso infatti richiede sia la capacità degli studenti di gestire, festosamente, una assemblea di sia la capacità di proporsi come tutor che sanno gestire l’ingresso nella scuola di altri studenti.

Il percorso dell’accoglienza, (con la gestione del primo giorno di scuola in classe con la modalità del gruppo di incontro, per far presentare tra di loro i ragazzi e far conoscere la scuola, e, nei giorni successivi, con la visita completa all’istituto), muove dalla considerazione che il clima relazionale che può instaurarsi nell’impatto con la scuola è uno strumento indispensabile per orientare immediatamente verso una partecipazione consapevole degli alunni. Tale progetto richiede una accurata preparazione per formare alla conduzione del gruppo in classe i ragazzi che accoglieranno e che diverranno tutor di quella classe.

La dinamica che si può instaurare in tal modo è quella di un percorso che condurrà ad una migliore armonizzazione dei vissuti democratici in classe attraverso la costruzione di assemblee funzionanti.

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