RELAZIONI EVOLUTE di Vincenzo Masini

Vedi video della presentazione di Fulvio Ichestre presso CAMEC di La Spezia del libro Relazioni Evolute di Vincenzo Masini

Commettiamo molti errori relazionali...

...presupponiamo che la coppia possa dare la disponibilità che solo i genitori infondono, oppure pretendiamo dai genitori l’accordo che solo gli amici sanno dare, o negli amici cerchiamo la complementarità che solo il mondo del lavoro produce, o nei colleghi di lavoro l'incontro che è tipico della coppia, o esigiamo dai figli l’integrazione che è tipica dei rapporti di collaborazione, o dai fratelli la disponibilità che possono dare solo gli amici, oppure cerchiamo la possibilità di un dialogo aperto nei rapporti di parentela e non nei nostri punti di riferimento e così via…
Lo scopo di questo libro è quello di offrire un modello teorico per riconoscere e valutare la qualità delle relazioni in atto e vissute, estinte o latenti; per capire la necessità di separarsi dalle relazioni negative o prevenire la loro degenerazione; per saper stare alla giusta distanza ed apprendere le modulazioni relazionali che ci mancano.
Con questo obiettivo nasce la ricerca sulle relazioni evolute: un orizzonte, diametralmente opposto rispetto alla dialettica dei poteri, in cui collocare proprietà, limiti e funzioni delle scene relazionali, delle durate relazionali, dei cicli e, soprattutto, della sostanza relazionale prodotta. 

 E' possibile evolvere nelle relazioni! La costruzione di una adeguata e coerente teoria relazionale è la base per sviluppare la competenza di "vedere le relazioni". Il soggetto relazionale sa distinguere ciò che è umano da ciò che non lo è, e sa orientare le relazioni con strumenti teorici e pratici che superano la psicologia individuale. Spesso, infatti, l’eccesso di comunicazioni conduce alla povertà di relazioni: il solo modello comunicativo induce proiezioni e fantasie sull'autenticità dell'altro e costruisce una relazione fluttuante e non condivisa nella sua definizione. Inoltre la superficialità comunicativa è brodo di cultura per l'ipocrisia. L'ipocrisia relazionale altrui ci costringe ad essere ipocriti perché implicitamente ci vieta di riconoscerla apertamentamente. Ed il contagio dell'ipocrisia individualista galoppa, travolge e fa regredire al primitivo anche le relazioni più affini e più cariche di affettività.

La teoria relazionale cerca di individuare gli antidoti all'abbruttimento umano causato dalle malattie relazionali. Essa muove dalla comprensione dell'empatizzazione relazionale come specifico processo di empatia, più raffinato del semplice coglimento del vissuto altrui. L'empatizzazione fa riconoscere le qualità e le modulazioni relazionali. Proprio dalla necessità di definirle è nata la gradazione tra relazioni primitive, oppositive, affini ed evolute, sulla base della quantità e qualità di affettività contenuta in esse. I modi delle relazioni sono inoltre stati classificati sulla base della sostanza relazionale prodotta. Non basta osservare le modulazioni contenute negli archetipi del materno, del paterno, del fraterno, dell'amico, del compagno e così via. Gli archetipi debbono essere purificati dalle ripetizioni primitive mediante la consapevolezza, giacché prima nascono le relazioni poi prendono forma le strutture, anche archetipiche. La purificazione delle relazioni produce quella sostanza relazionale che l'uomo ha sempre chiamato spirito. Ciascuna modulazione relazionale produce la sua specifica sostanza: l’incontro conduce al sublime, il riconoscimento alla trasparenza, la mediazione all’accordo, l’integrazione all’equilibrio, la dialogicità al chiarimento, la disponibilità all’affiatamento, la complementarità all’armonia.

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